ERACLEA MINOA. ECCO
COME DOVEVA ESSERE LA CINTA MURARIA CHE DIFENDEVA DAGLI ATTACCHI PROVENIENTI
DALLA FOCE DEL FIUME PLATANI
2
Set 2016
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dal
sito: comhera.com
Le fortificazioni della città arcaica e di V
sec. a.C. si trovano inglobate nel perimetro delle mura ellenistiche e, almeno
per il tratto settentrionale, seguivano il medesimo percorso.
La cinta muraria ellenistica, comprendente
l’intero pianoro per un perimetro di circa 6 km, difendeva i settori più
esposti della città, cioè la parte presso il fiume Platani e quella
all’estremità nord-est, mentre negli altri settori meridionale e orientale la
difesa era stata lasciata alla natura grazie alla presenza della ripida parete
rocciosa a picco sul mare. Si conserva il tratto delle mura settentrionali mentre
quello orientale risulta oggi perduto a causa di eventi franosi. Le
fortificazioni del lato nord-occidentale erano costituite da una cortina di
mura a doppia tecnica che difendeva dagli attacchi provenienti dalla foce del
fiume Platani, ove è da supporsi il porto della città; forse in corrispondenza
di una rientranza naturale vi si apriva la Porta Marina. Il settore
nord-orientale aveva invece un tracciato semicircolare – a secondare la cresta
del displuvio di un’ampia vallata – ed era costituito da una doppia cortina
spessa circa 2,50 m e conservata per un’altezza media di m 1,50.
Lungo il circuito vi erano una serie di torri
a difesa di porte e postierle: di esse sono attualmente visibili, da quota 31 a
quota 70 metri sul livello del mare, tre porte e otto postierle difese sulla
destra da altrettante torri quadrangolari. A quota 70 metri sul livello del
mare era maggiormente rinforzato da un possente baluardo; di esso si conserva
parte della testata nord-orientale, costituita da un torrione circolare e uno
quadrangolare a cui è legato un tratto della cinta muraria, in conci di
arenaria marnosa, con sovrastruttura in mattoni crudi; in quel punto il resto
della cinta muraria risulta franato in antico; lo spessore del baluardo era
notevole, raggiungendo anche circa m 6,50. A quota 31 metri sul livello del
mare si apriva un altro passaggio stretto tra due torri.
Le fortificazioni interne sono relative ad una
contrazione della città, verificatasi tra il IV e il III sec. a.C. forse a
seguito di eventi franosi, in cui essa interessava soltanto la parte
occidentale dell’altopiano compresa tra il teatro e al fiume Halykos. Il muro
di cinta è visibile nel tratto orientale a doppia cortina che, partendo dal
ciglio meridionale del pianoro sale sino a collegarsi con un braccio a nord-est
del teatro (che risulta incluso nella nuova città) saldandosi alla linea
settentrionale della cinta esterna e formando un’opera fortificata destinata a
imprigionare il nemico entro un corridoio cieco; lungo il percorso si
riconoscono due porte.
Il baluardo di quota 70 metri sul livello del
mare è realizzato con duplice tecnica: la parte inferiore della cortina muraria
è costituita da un basamento di blocchi di gesso locale squadrati con
superficie a leggera bugna, disposti con tecnica isodoma, con elevato in
mattoni crudi. La cortina muraria del settore di nord-est è costruita in assise
di piccoli conci di gesso locale cementati da fango e doveva anch’essa avere
una sovrastruttura in mattoni crudi.
La cinta muraria attualmente visibile è
ascrivibile agli ultimi decenni del IV sec. a.C. anche se si possono
distinguere rifacimenti di III-II sec. a.C.
dal sito: comhera.com
“Com.Hera
è un progetto promosso dalla Provincia Regionale di Agrigento, che ha assegnato
l’ideazione e la progettazione alla Graham e Associati di Palermo, ed è
orientato alla creazione di unostrumento multimediale interattivo per Personal
Computer su DVDROM dedicato alla valorizzazione del patrimonio storico archeologico
della Provincia di Agrigento, in particolare dei centri antichi di Agrigento
(Akragas) ed Eraclea Minoa. La progettazione e realizzazione multimediale è
stata affidata alla Altair4 Multimedia di Roma. La storia di queste città, che
sono state il fulcro di una delle più antiche ed evolute civiltà del
Mediterraneo, è ricca di spunti particolarmente adatti ad una valorizzazione
multimediale”